martedì, febbraio 28, 2006

 

Com'è Heat? E' l'incontro tra un poliziotto e un criminale, il criminale ha appena ammazzato trecento persone, poi s'incontrano e si dicono che in fondo sono un po' uguali, amano entrambi il loro mestiere
Il podcast più scaricato della categoria "news" varca i confini della blogsfera e arriva sul Corriere: il merito è di un'uscita di quelle che ci si possono aspettare da apprendisti paraguru*. "A due settimane dalle elezioni mettere in circolazione Il Caimano potrebbe rivelarsi un boomerang. Nanni Moretti ci pensi, potrebbe rinviarne l'uscita. Si rischia di consegnare al presidente del Consiglio argomenti utili per la fase finale della sua campagna elettorale". Un terzismo dal sapore nuovo, che non ha paura di contaminarsi con generi letterari di solito confinati nella rubrica delle lettere de "Il Giornale" ("Caro direttore, sono sempre stato comunista, anche dopo i fatti d'Ungheria, ma dopo l'accanimento nei suoi confronti voterò per B."). Ve lo meritate Muccino!
Réclame
"Scrivete? Sapete scrivere? Chi ve lo dice che sapete scrivere, vostra madre? Vostro fratello o qualche vostro amico che legge tanti libri? Ci tenete così tanto? Che cos’è che vi fa dire che un racconto è bello, non uno scritto da qualcun altro, ma uno dei vostri, dopo che ci avete passato su qualche giorno, magari qualche mese, dopo che nel frattempo siete stati influenzati da mille letture, dopo che siete stati lesi nel coraggio e nella costanza. Ma guardatevi! Vi siete mai visti allo specchio quando finite di scrivere un racconto? E va bene, facciamo finta che il racconto stia scritto bene, facciamo finta che non ci siano troppe parole fuori posto, magari con un’aggiustatina diventa davvero qualcosa che vale la pena di non ritoccare, va bene, cosa ne fate? Ne volete scrivere altri? Li volete raccogliere insieme per mandarli a qualche editore? Fatelo pure, viviamo in un mondo libero, liberi di credere, liberi di scrivere, liberi di mandare e rimanere per mesi in trepidante attesa…e se qualcosa andasse storto? Se non venite nemmeno ricontattati? In effetti non accade più tanto spesso, grazie all’Internet e alle e-mail anche l’editore più distratto vi manderà un messaggio di avvenuta ricezione del manoscritto. E se invece non venite presi in considerazione da nessuno? Chi lo ha detto che tutti i pugili sono campioni? Chi lo ha detto che tutti gli schermidori sono campioni? Ma a voi, va soltanto di scrivere o va anche di raccontare, o addirittura di narrare? Se volete pubblicare un libro dovete scrivere, avere pazienza, essere umilmente presuntuosi, poco supponenti e instancabili. Pubblicare sul blog del Collettivo SODA è un po’ più semplice e vi darà qualche soddisfazione, quella di avere qualche lettore che non farà differenza tra il vostro file RTF e una pagina profumata, ad esempio.
Allora, Prima Regola. Il Collettivo SODA riceve un racconto a persona, non mandateci file zippati contenenti la vostra raccolta di racconti, siamo umani e non potremmo leggerli assolutamente, ricordate che siamo soltanto amici che intendono restare tali, Sodali e null’altro, ricordate che lo facciamo per passione, ricordate che con noi non si va da nessuna parte se non sul blog del Collettivo SODA, ma una volta lì sopra vi assicuriamo di una cosa: saremo così felici di essere assieme a condividerci per una volta che qualcosa, di sicuro, sarà cambiata. Seconda Regola. Mandateci il racconto in un file RTF e alla fine del racconto allegate una scheda di lettura di un romanzo (di tutti i tempi, di qualunque autore, di qualunque paese e editore). Se non mandate insieme al racconto una scheda di lettura di un qualunque romanzo noi apriamo il file, vediamo che non c’è nulla in coda e lo cestiniamo. Non prendeteci in giro. Ci sono alcuni di noi che passano intere giornate a spulciarsi le recensioni su Ibs per avere qualcosa di cui parlare ai tavolini del Circolo Tennis. Terza Regola. Scrivete come volete ma, nei commenti del blog, non offendetevi e non offendeteci, nessuno di noi ha tempo da perdere e il tempo che passiamo qui è rubato a quello che potremmo passare con qualcun altro, non fate a gare di cretinaggine scadendo nelle libere elucubrazioni dei vostri attributi, non approfittate del fatto che non vi conoscete per dirvele di santa ragione, non assumetevi sulle vostre spalluccie il carico di ideologie e teorie e concettualizzazioni, altrimenti sarete ricordati dal Collettivo SODA come maleducati di prima classe, c’è un limbo per voi in ogni luogo. Quarta Regola. A forza di leggere e leggervi e leggerci e leggere gli altri vi accorgerete che c’è sempre da imparare, altrimenti non sareste mai passati di qui. Quinta ed Ultima Regola. Noi vi scegliamo, vi pubblichiamo sul blog del Collettivo SODA presentando i vostri racconti e dicendo perché ci sono piaciuti e perché abbiamo deciso di pubblicarli, faremo ciò con una calma che vi sembrerà tesa ai limiti della disperazione, e questo perché quando le cose vengono fatte in fretta si dimentica sempre qualcosa e a noi non va di dimenticare nulla." G.T.

venerdì, febbraio 24, 2006

 

Legge Bacchelli per Grifi
Alberto Grifi, nato a Roma nel 1938, è unanimemente considerato da critici e studiosi uno dei primi e tra i più importanti autori di cinema sperimentale in Italia. Con alcuni suoi film – La verifica incerta (1964), Anna (1972-75) – ha scritto delle pagine fondamentali del nostro cinema, conosciute ed apprezzate anche all'estero. Le sue condizioni di vita però sono tragicamente peggiorate negli ultimi anni. (...) Aggiungi la tua firma a questo appello affinché il Comune di Roma si attivi tempestivamente per trovare una soluzione. E a Alberto venga concessa la Legge Bacchelli. Invia una e-mail a: info@barbaranocinelab.it.
[Aggiornamento: per chi volesse saperne di più sull'opera di Grifi, Ed ha meritoriamente trascritto un articolo di Enzo Ungari su "Anna".]
Stampa e regime



Ne parlano: Dottor Panunzio, Unpercento, Camillo, Wittgenstein, Carmilla.

mercoledì, febbraio 22, 2006

 

Rorschach

lunedì, febbraio 20, 2006

 

sabato, febbraio 18, 2006

 

La vignetta del sabato.
Frattale (algoritmo: scala ½)

11 settembre 1996 - Jalalabad (occupazione dei Taliban)
(4 anni + 12 mesi)
11 settembre 2001 - Usa
(2 anni + 6 mesi)
11 marzo 2004 - Spagna
(1 anno + 3 mesi)
7 luglio 2005 - Regno Unito
(½ di anno + 1 mese e ½)
22 febbraio 2006 - ?
(¼ di anno + ½ di mese e ¼)

[da Malvino del 7/7 scorso]
Massimo m'invita a compilare una catena:
Sette cose che voglio fare prima di morire: 1) Vedere l'Inter vincere uno scudetto 2) Vedere l'Inter vincere una coppa dei campioni 3) Vedere l'Inter vincere una coppa intercontinentale 4) Vedere l'Inter vincere un derby 5) Vedere l'Inter vincere un derby d'Italia 6) Vedere l'Inter vincere qualcosa 7) Vedere Salò o le 120 giornate di Sodoma in prima serata su raiuno
Sette cose che non posso fare: 1) Compilare una lista di sette cose che non posso fare
Sette cose che dico spesso: 1) Ciao 2) Buongiorno 3) Buonasera 4) Arrivederci 5) Ah 6) Eh 7) Oh
Sette libri che mi piacciono: 1) Ferito a morte 2) Underworld 3) Le particelle elementari 4) Austerlitz 5) Lolita 6) Viaggio al termine della notte 7) Il libro dell'inquietudine
Sette film: 1) Barry Lyndon 2) La sottile linea rossa 3) I vitelloni 4) La maman et la putain 5) Velluto blu 6) Hong-Kong express 7) Le chiavi di casa
Passo questa catena a: Rael, il cittadino, Manuel Fantoni e Ivan Fossati

mercoledì, febbraio 15, 2006

 


Un'opera seminale
Sgombriamo il campo dagli equivoci: ha poco senso fare riferimento a Yasunari Kawabata o Nagisa Oshima quando si parla di Bukkake, il nuovo singolo di Casto Immanuel (visitate il blog, il suo successo è nato lì), un gioiello dall'impressionante potere evocativo. Quello di citare cose preesistenti per descrivere il nuovo è un vizio particolarmente immotivato in questo caso: cori insostenibili, un arrangiamento che sembra non aver conosciuto gli anni novanta e altri elementi (che altrove passerebbero inosservati, se non derisi) fino al gong finale sono utilizzati per accumulazione dal Casto Divo , così è ormai noto l'autore in rete, senza timore e fatti esplodere: ne viene fuori un segno inconfondibile e lattescente che ridefinirà il volto del pop. Un'opera seminale che con ogni probabilità sarà il singolo dell'estate, merito di una melodia killer e di un testo che per quanto ricco di implicazione teologiche ("Unendo infatti il desiderio eterno di felicità dell’uomo alla saggezza del mondo orientale, il giovane artista poliedrico racconta le esperienze di apertura della propria anima e del proprio corpo al totale abbandono verso l’Infinito" scrive un sacerdote che preferisce restare anonimo) è semplice e immediato, capace di attraversare le bocche di chiunque.
Edizione straordinaria
"Non toccate i cigni morti"

mercoledì, febbraio 08, 2006

 



The Simpsomaker (via ohibò mi garba)

martedì, febbraio 07, 2006

 

Per una bambola
Scopro da Velenero che una perla misconosciuta del repertorio di Patty Pravo è stata rifatta dai Baustelle: "(...) Abbiamo scelto “Per una bambola” anzitutto perché è un pezzo di Patty Pravo scritto da Maurizio Monti che trovo sia uno degli autori più importanti della musica pop italiana (ha fatto anche un paio di dischi negli anni 70 con scarso successo però…). La canzone nella sua versione originale secondo me è un piccolo gioiello. Fu la canzone con cui Patty Pravo tornò sulle scene presentandosi a Sanremo; c'è questo doppio gioco sulla “bambola”: Patty Pravo aveva cantato “La bambola”, canzone che l'aveva resa famosa, e tornava a Sanremo all'inizio degli anni '80 con un brano che parlava di questa bambola misteriosa che si era persa. Poi io lo trovo un testo molto affascinante, quasi un haiku giapponese. Noi l'abbiamo fatta in versione molto kraut-rock … piace molto a noi e che anche il pubblico sembra apprezzare"*. Meglio dell'originale: qua il video.

sabato, febbraio 04, 2006

 

Disegni intelligenti
Le vignette di Jyllands-Posten
sono state viste, riviste, linkate. Meno noti blog come questo o questo. E' giusto dare spazio a tutti. Del primo si ammira il fantastico template stile "giardino incantato" e a fronte degli scarsi contenuti si può trovare qualche commento molto interessante tra i tantissimi che accompagnano ogni post (non è aggiornato da un pezzo). Del secondo bisogna segnalare la caustica risposta alle vignette sopra linkate, un capolavoro del photoshop poco generoso nei confronto del genere umano. (Qualcuno dirà: non si aprono i link. Non è vero che quei blogger non esistono, è colpa del browser).

giovedì, febbraio 02, 2006

 

L'etica protestante e lo spirito delle elezioni

Potrebbe essere la seconda puntata di un "aspettando le elezioni", un seguito a quel manifesto triste eppure stupefacente che ha meritato tanti commenti; niente a che vedere con quello, si tratta un entusiasmante filmato che vi contagierà. (da Rosalio)
[Giovanni Bivona inaugura i filmati su questo blog; la radio invece è in funzione già da qualche giorno, basta cliccare su zap! per ascoltare e cambiare i brani].

mercoledì, febbraio 01, 2006

 



Sul sito www.perceber.com è stato indetto un concorso per eleggere I MIGLIORI ROMANZI AMERICANI DI TUTTI I TEMPI. Per partecipare andate qui: troverete l'elenco dei 175 romanzi tra cui scegliere (dovete segnalare i vostri 10 preferiti).
Buon divertimento!

1. "Lolita", Vladimir Nabokov
2. "Il teatro di Sabbath", Philip Roth
3. "Underworld", Don DeLillo
4. "Revolutionary road", Richard Yates
5. "Il grande Gatsby", Francis Scott Fitzgerald
6. "L'urlo e il furore", William Faulkner
7. "Herzog", Saul Bellow
8. "Chiedi alla polvere", John Fante
9. "Mattatoio n.5", Kurt Vonnegut
10. "American tabloid", James Ellroy

Posted by: diderot at 01.02.06 13:28