mercoledì, febbraio 15, 2006
Un'opera seminale
Sgombriamo il campo dagli equivoci: ha poco senso fare riferimento a Yasunari Kawabata o Nagisa Oshima quando si parla di Bukkake, il nuovo singolo di Casto Immanuel (visitate il blog, il suo successo è nato lì), un gioiello dall'impressionante potere evocativo. Quello di citare cose preesistenti per descrivere il nuovo è un vizio particolarmente immotivato in questo caso: cori insostenibili, un arrangiamento che sembra non aver conosciuto gli anni novanta e altri elementi (che altrove passerebbero inosservati, se non derisi) fino al gong finale sono utilizzati per accumulazione dal Casto Divo , così è ormai noto l'autore in rete, senza timore e fatti esplodere: ne viene fuori un segno inconfondibile e lattescente che ridefinirà il volto del pop. Un'opera seminale che con ogni probabilità sarà il singolo dell'estate, merito di una melodia killer e di un testo che per quanto ricco di implicazione teologiche ("Unendo infatti il desiderio eterno di felicità dell’uomo alla saggezza del mondo orientale, il giovane artista poliedrico racconta le esperienze di apertura della propria anima e del proprio corpo al totale abbandono verso l’Infinito" scrive un sacerdote che preferisce restare anonimo) è semplice e immediato, capace di attraversare le bocche di chiunque.
Sgombriamo il campo dagli equivoci: ha poco senso fare riferimento a Yasunari Kawabata o Nagisa Oshima quando si parla di Bukkake, il nuovo singolo di Casto Immanuel (visitate il blog, il suo successo è nato lì), un gioiello dall'impressionante potere evocativo. Quello di citare cose preesistenti per descrivere il nuovo è un vizio particolarmente immotivato in questo caso: cori insostenibili, un arrangiamento che sembra non aver conosciuto gli anni novanta e altri elementi (che altrove passerebbero inosservati, se non derisi) fino al gong finale sono utilizzati per accumulazione dal Casto Divo , così è ormai noto l'autore in rete, senza timore e fatti esplodere: ne viene fuori un segno inconfondibile e lattescente che ridefinirà il volto del pop. Un'opera seminale che con ogni probabilità sarà il singolo dell'estate, merito di una melodia killer e di un testo che per quanto ricco di implicazione teologiche ("Unendo infatti il desiderio eterno di felicità dell’uomo alla saggezza del mondo orientale, il giovane artista poliedrico racconta le esperienze di apertura della propria anima e del proprio corpo al totale abbandono verso l’Infinito" scrive un sacerdote che preferisce restare anonimo) è semplice e immediato, capace di attraversare le bocche di chiunque.
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