mercoledì, settembre 28, 2005

 

Non si esce vivi dagli anni '80

"Quella sera Luciano era curioso, se non altro. Un po' diffidente, di sicuro.
Sapeva di aver a che fare, per la prima volta nella sua vita, con un ciellino."

Dopo gli anni di piombo, gli anni di merda. Se dappertutto (cinema romanzi saggi cronaca terze pagine politica) qua da noi l'attenzione sembra rivolta agli anni '70, altrove ci sono film (e non solo) che testimoniano la necessità di guardare agli '80. Ci prova con gli occhi di adesso Achille Maccapani: Taci, e suona la chitarra!, il suo esordio, è un bildungsroman al pesto imperniato sulle vicende di tre musicisti, propugnatori di un rock duro e puro, che fondano un gruppo nella Milano dei primi anni '80.
Ribaltando il concetto di processo farsa, per la presentazione del libro si è
scelta la formula della farsa processo (l'autore è l'imputato): spicca l'interpretazione del critico, nei panni del sostituto procuratore, un Buster Keaton col dono della parola. Il dibattimento in forma di slapstick comedy è condito da ricordi personali, considerazioni sulla critica musicale e la letteratura, ed è interrotto solo da una breve apparizione del sindaco, giusto il tempo per una foto in stile goodfellas e poi via, di nuovo dalla cattive compagnie. Il tutto si conclude con un'assoluzione, esito insperato visto che a un certo momento è saltata fuori l'accusa di una presunta affiliazione dell'imputato a Comunione e liberazione, ipotesi che avrebbe messo in difficolta perfino Johnnie Cochran. Al termine un autarchico invito a comprare il libro per risollevare le sorti dell'economia comunale/nazionale e le richieste di numerosi autografi e un asilo politico all'autore. (Autore che tra l'altro ha scritto istant-book su alcuni tra i provvedimenti più discussi del legislatore: c'entra qualcosa? Sì, c'entra. E la copertina dei Pink Floyd? Leggete il libro, c'entra pure quella).




Guardate e imparate
Per coloro che hanno osato difendere quelle copertine, ma anche per tutti gli altri: link.
Penguin
Sbatti i mostri etc.
La cosa squallida di queste notizie è il sottile piacere di chi le dà, quando ti racconta ostentando indignazione il "declino" di queste persone, rintracciandone nella biografia eventi premonitori, vedendo oggi meritati contrappassi, coincidenze lombrosiane.

domenica, settembre 25, 2005

 

Il vostro agente a San Remo colpisce ancora
"Dottore", come un tassinaro romano si rivolge a chiunque, così il politico a
Tzvetan Todorov, poi si corregge con un "...professor" (e meno male che non si prosegue con un "...truffator imbroglione..."). Il titolo è "La bellezza salverà il mondo", e se vero lì dovremmo stare abbastanza al sicuro, poi capisco che l'abbassamento dell'età media del pubblico è dovuto a qualche ricatto scolastico. Si tira in ballo un mucchio di roba fuori moda (umanesimo, rivoluzione francese etc.) e si anticipano i temi della prossima opera del nostro, in uscita i primi mesi del 2006; evito di fare riassunti, ripassate Novalis e - visto il titolo - Dostoevskij. Del critico la battuta della serata: etica ed estetica come coppia di fatto.

venerdì, settembre 23, 2005

 

giovedì, settembre 22, 2005

 

Praticamente perfetto
I critici non hanno mai amato Vasco Rossi: qualche considerazione sul "fenomeno" e solo recentemente delle recensioni in linea con la macchina promozionale ad album, gli ultimi tre, abbastanza insipidi, una mezza delusione per chi ricorda e ama il Vasco degli anni '80 - il vero Vasco - e considera il periodo tra "Fronte del palco" e "Nessun pericolo per te" la stagione di maggior grazia per l'artista, qualcosa di ormai difficilmente ripetibile. Splendida (e in fondo non tanto stupefacente) eccezione Goffredo Fofi, che sull'ultimo Film tv firma l'articolo definitivo sul nostro e indica "Ieri ho sgozzato mio figlio" come la sua canzone preferita. (La mia è "Gli angeli", a seguire "Gli spari sopra", ma posso dimenticare "La strega", "Colpa d'Alfredo", "Fegato spappolato"...? E la vostra qual è?).
Come fanno gli struzzi
Ma quanto sono brutte le copertini dei nuovi Einaudi tascabili?
(Stavolta niente link, sono brutte davvero).

domenica, settembre 18, 2005

 

Beati i popoli che non hanno bisogno di monnezzari
Tra le iniziative di Beppe Grillo una di quelle che ha riscosso più entusiasmo è Parlamento pulito, lo testimoniano gli innumerevoli banner sparsi per la rete e lo testimonierà la pagina di una testata internazionale che sarà acquistata per pubblicizzarla. "Chi è stato condannato in via definitiva non deve più sedere in Parlamento", dice l'appello, delegando così alla Giustizia un giudizio definitivo sull'eleggibilità della persona.
Il vero problema è che il Parlamento dovrebbe rappresentare le scelte degli elettori e non è scontato che questo sia possbile, basta vedere la storia dei seggi vacanti quest'ultima legislatura. Poi ogni giudizio sulla "pulizia" del candidato dev'essere lasciato agli elettori, negare a loro questa decisione (e la conseguente responsabilità) è, più che paternalista, profondamente antidemocratico. Basta ricordare chi usava metafore igieniche in politica.
Beppe Grillo

giovedì, settembre 15, 2005

 

Sproporzionale
Come combattere per la pace. Come fottere per la verginità.
Occupare il Parlamento per difendere la democrazia.
Rocco Biondi

martedì, settembre 13, 2005

 

"Giù le mani dalla famiglia".
Alla lunga ogni blog è nero
Si moltiplicano banner-pulsanti-manifesti luttuosi, commemorativi di stragi, tragedie, catastrofi. Bandiere listate a lutto, foto con date di nascita e morte; non si può scorrere il calendario senza qualcosa da ricordare.

sabato, settembre 10, 2005

 

"Les amants réguliers" di Philippe Garrel
Leone d'argento - Venezia 62
domenica 11 settembre 0.40 rai3 Fuori Orario

mercoledì, settembre 07, 2005

 

STAMPA E REGGIME/5 - Speciale primarie
La rassegna stampa di Diderot blog

Dopo aver creato il mondo, Dio si candida per le primarie del centrosinistra. "E' l'unico in grado di battere Prodi", si dice da più parti. L'annuncio è del Foglio, che ha ottenuto l'esclusiva della prima intervista, realizzata da Camillo Langone. Non mancano le polemiche: Curzio Maltese su Repubblica non esita a definirla "un'intervista in ginocchio", Socci, professionista del genere, è furioso per la scelta di campo e dalle colonne del Giornale mette in dubbio la cristianità del candidato.
Nelle dodici pagine dedicate all'incontro vengono trattati i temi più strettamente p
rogrammatici ma saltano fuori anche gustosi retroscena. Ad esempio sulla famosa copertina di Time confessa: "aveva ragione Bob, ci rimasi male... scrivere il tuo nome in minuscolo è niente, ma se insinuano la tua morte, beh..."; ne ha anche per Ingmar Bergman: "secondo lui starei sempre in silenzio, spesso è vero, soprattutto quando guardo i suoi film e mi addormento...". Il programma è quasi interamente delineato. Per la giustizia, subito la separazione delle carriere, "mai più un Grande Inquisitore", in economia divieto di prestito a interesse, perchè il tempo è di Dio e non si può monetizzare. Più vago sulla politica estera, anche se lascia intendere che su una nuova costituzione europea vorrà il suo nome.
Il popola della sinistra è spaccato: in suo sostegno un appello f
irmato da Lidia Ravera, Eugenio Scalfari, Roberto Benigni e Marco Bellocchio, ma non poche perplessità si sollevano sulla raccolta delle firme, secondo qualcuno riuscita solo in seguito alle minacce di grandine, invasioni di cavallette e altri cinque anni di Berlusconi. Secondo l'UAAR si riproporrebbe la truffa delle liste civetta perchè il candidato non esiste, qualche dietrologo ipotizza che sia tutta una messa in scena per rilanciare la nuova edizione rilegata del libello/conversazione firmato da Flores d'Arcais con il non ancora famoso per il grande pubblico Joseph Ratzinger. Nonostante le voci la campagna elettorale è partita e va avanti, con comizi in tutta Italia grazie al dono dell'ubiquità e manifesti tirati fuori dalla soffitta.
(Puntate precedenti: 1,2,3,4).



Aggiornamento del 5/10/2005

martedì, settembre 06, 2005

 

Letteratura digitale
"Harold Bloom mette in guardia i giovani: “leggete o morirete”. Non moriranno i vostri corpi ma saranno i vostri neuroni a morire e con loro morirà la fantasia e la capacità di immaginare. Rinunciare a vivere le migliaia di vite e di esperienze che un libro ci offre è come trasformarsi in zombi e vivere la vita delle amebe, una vita fatta di reazioni epidermiche ed istintive. A questo punto (se c’è ancora qualcuno che stia continuando a leggere) sembrerebbe che la lettura, o la non lettura, dipenda soltanto dalla nostra volontà, che sia una nostra libera scelta..non è così, o meglio, non è così per tutti".
Vi consiglio caldamente la lettura di questo post del Calibano.
Il Calibano
Il cinema italiano merita un Leone d'oro?
Ha senso questa domanda? Non credo sia possibile accomunare sotto la stessa etichetta i film di Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Ciprì & Maresco e quelli di... metteve voi un nome, c'è l'imbarazzo della scelta. Se nelle ultime due edizioni c'è stato qualche film ingiustamente trascurato, spero che quest'anno non ci siano risarcimenti: a vedere il programma non sembra che tra gli italiani ci sia qualcuno che si allontani dal modello televisivo/romanocentrico. Se aggiungiamo gli altri, che nel bene o nel male sembrano rifare sempre gli stessi film, spero che vinca Philippe Garrel.

lunedì, settembre 05, 2005

 

Blog Supramonte
Scopro ieri grazie a Giorgio questo meraviglioso e sconcertante blog, dal tono e dalla veste grafica ansiogeni, pieno di sottintesi incomprensibili per chi non sia addentro - e aggiornato - alle ultime lotte fra clan. Chi ci sarà dietro? Oggi ne parlano anche i Miserabili.
VMO, i Miserabili
Stasera in tv
Una faccia della medaglia sfida l'altra.
Matrix
Le vacanze intelligenti reloaded
Lezioni d'arte.
Bartolo Miao

domenica, settembre 04, 2005

 

Letture dal barbiere
Rolling Stone: "Cos'è per te Rolling Stone?"
Brian Eno: "E' una schifezza. Non mi interessa per niente. Non mi impressiona."
Rolling Stone

sabato, settembre 03, 2005

 

Perchè Wes Anderson è un genio
Nei contenuti speciali del dvd di "Le fantastiche avventure di Steve Zissou" ci sarà "un finto talk show italiano
dal titolo “Mondo Monda” condotto da Antonio Monda, giornalista di Repubblica e professore di cinema alla New York University. Un filmato fantastico. La sigla sembra quella di Dribbling. Lo studio pare di una tv locale albanese. Le riprese sono abominevoli. Monda fa domande al cui confronto Marzullo è un dilettante. La traduzione va e viene. Le immagini pure. Wes Anderson risponde con la faccia spaesata e così via. La cosa fantastica è un’altra: alcune recensioni americane hanno preso sul serio lo scherzo e commentato come se si trattasse di una trasmissione vera, come se la televisione italiana fosse davvero così mal ridotta. Come dargli torto?"
GQ, Camillo, Christian Rocca

venerdì, settembre 02, 2005

 

Rutelleide/2
"Altro che scontro di civiltà: sarà proprio la globalizzazione a salvarci dai mariti squallidi e miserabili" - Barbara Palombelli.
Corriere della sera magazine

Rutelleide/1
Dopo l'approvazione della legge Gasparri, Rutelli fu fermato da alcuni deputati del suo gruppo: "Peccato che i franchi tiratori del Polo non siano stati sufficienti", dissero loro. "Sieti sicuri? Io penso invece che nel centro-sinistra ci sia stato chi ha avuto paura. Paura che, cadendo la legge, potesse cadere la legislatura. Chissà, qualcuno magari aveva contratto un mutuo...".
Corriere della sera magazine, Francesco Verderami
Réclame