giovedì, aprile 27, 2006

 

"Ora, in questo preciso momento, il racconto del complotto è reazionario, perché i macroeventi che inscena non sono verisimili: sono sconfortanti e inducono alla sfiducia nell'esperienza personale e collettiva della realtà, nella possibilità effettiva di mutamento. Nessun incanto emana dalla narrazione del mondo in cui la Cina è pronta a instaurare una nuova Guerra fredda con l'Occidente. Piuttosto, ne deriva sfiducia, un cattivo nichilismo, la sensazione d'impotenza, la percezione che, rispetto al gigantismo di quegli eventi, tu, individuo, non puoi nulla - tranne il piacere di goderti un raccconto , più o meno scontato (lo spettro dell scontatezza è vasto), sul funzionamento automatico del meccanismo-mondo." - Dies Irae
Comments:
Bel libro. Ciao, Dblk

 

un saluto...
ire

 

Insomma allora devo proprio leggerlo! Ti comunico che Free Karma Food mi ha bloccato a pagina 24, mentre Quattro giorni per non morire me lo sono divorato in poche ore. Sarà perché è ambientato qui.

 

embe', ma FKF è un libercolino. Dies Irae è tutt'altra cosa, un tentativo autobio-epico-epocale e, caspita, ci riesce, Genna.

 

Ti abbiamo catturato!

 

Leggili, leggili!
"Nel nome di Ishmael" è un grandissimo romanzo. Purtroppo la Mondadori lo ha bollato come "thriller metropolitano". Ma ha dentro una scrittura ispirata, densa, potente, trascinante. Uno dei più bei libri che io abbia mai letto in assoluto. Fino ad ora.

 

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