domenica, ottobre 23, 2005

 

Le donne odiavano il jazz e non si capisce il motivo

"Il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso"
Pier Paolo Pasolini

"Ho guardato in fondo al gioco
tutto qui? … ma - sai -
sono un vecchio sparring partner

e non ho visto mai

una calma più tigrata,

più segreta di così,

prendi il primo pullmann, via…

tutto il reso è già poesia… "

Paolo Conte


Un sepolcro imbiancato non è il modo migliore per cominciare, per fortuna la serata si riscatta con un rutilante mini-concerto mediterraneaggiante tenuto da Gianni Calone, che forse eccede un po' con le pulcinellate, e il, tra le tante cose, coautore di Creuza de ma, Mauro Pagani, album dal quale si esegue "A dumenega" e con la cui title-track, in una straordinaria versione poliglotta, si conclude la performance. L'ultima parte non è da meno: Stefano Bollani, Quartetto Euphoria, David Riondino, Banda Osiris. Tra i tanti momenti eccezionali di questa altra irresistibile metà gli apocrifi più veri del vero di De Gregori e Battiato interpretati da Riondino ma soprattutto una "Capocabana", brano simil-contiano di Stefano Bollani, che strappa risate sguaiate e convulse a un pubblico estasiato, dopo aver commosso con una versione per sola mano sinistra di "Che cosa sono le nuvole?".

--



--

Paolo Conte.
A. di D.:"Però è bravo a suonare..."
D.:"..."

--




"...immaginate che vi sia affiadato il compito di raccontare una serie di orgasmi multipli e ripetuti che, a cadenza annuale e per trent'anni di vita, irrompono nella vostra esistenza ribaltandola da capo a piedi..."
Antonio Silva

(Chissà se arriverà mai qualcuno a questa pagina cercando su un motore di ricerca antonio+silva+orgasmi).

--

E poi Khaled.
Per il resto: il comico diverte con umorismo swiftiano, Petra Magoni dimostra l'esistenza di Dio, il più grande attore italiano dopo suo fratello chiude lo spettacolo con dozzine di altri artisti.

"Parlare di musica è come danzare di architettura"

Si ringrazia la Yakuza per il foglietto.
Non si ringrazia l'Arma dei Carabinieri.
Riferimenti a persone, situazioni e cose non sono puramente casuali.
Per la realizzazione del post non sono stati usati animali.
A chiunque
Comments:
Il più grande attore italiano e basta; il fratello arriva secondo e non se ne duole (la cosa è già stata riferita ad ambédue, éntrambi, dico).
Si ringrazia l'illuminista per il competente, ancor che talora caustico, abrégé; et coetera non parvula, di cui non è necessario rendere edotto l'inclito pubblico.

 

consiglio ai lettori la visione de "l'uomo in più" con straordinario monologo finale del fratello.

 

Consiglio perfetto, complimenti (e la colonna sonora di chi è, peraltro? Domanda inutile / e mi scappa da ridere)

 

dovrebbero farci un cd con quei pezzi in stile califano.

 

gran post

www.francesconardi.it

 

Califano ha prodotto parole fra le più adatte alla grande canzone d'autore italiana. Al Tenco di quest'anno si commemorò con buona ragione il Bindi, ma non fu simpatico dimenticare Califano, che per Bindi scrissi quel capolavoro immane che è La musica è finita (e peraltro: quanti hanno notato la presenza di Giorgio Calabrese nei song drink e non solo?)

 

magari in futuro califano e leonard cohen...
i song drink li ho persi, ma chi è giorgio calabrese?

 

I song drink sono il regno incontrastato della Yakuza, che agisce in proficqua sinérgia con il prez brianzolo e l'intellettuale occhialuto del Triveneto (più altri in funzione di comprimari). G. Calabrese ha, per esempio, vòlto in italiano tanto Aznavour e scritto "Arrivederci" per la musica di Bindi. Vedi te se è poco.

 

chi sono il prez brianzolo e l'intellettuale occhialuto?

 

Presentatore e ufficio stampa, tipo (o servono nomi e cognomi? No, questa non è una rubrica di Pigi Orrendo Battista).

 

"i nomi! i nomi!": pigi ha usato il nome di silvio, allora, nei commenti di qualche post fa...
c'è un'anticipazione: il blog darà forse ospitalità all'eretico-maledetto-scomodo pigi per una rubrica.

 

ciao!

 

ciao!

 

Ireeeene mia
ti porti via
i sogni mieeeei....
(Le Orme, circa 1968, al Piper, per Mita Medici, bella più che mai)

 

meglio questa che una citazione dalla irene di de gregori.

 

Meglio quella Irene che le due citazioni messe insieme, per la verità (a proposito: che è, scomparsa? Come mai non è ospite fissa di questo benemerito e già molto lodato blog? Bisogna mica fare richieste in carta bollata, con quel che costano poi i bolli, anche quelli ordinari, vero).

 

che bella la pecetta!

 

Posta un commento

<< Home