venerdì, ottobre 21, 2005

 

I'm waiting for the man

"La fantasia può portare male
se non si conosce bene come domarla"

Quattro stracci - Francesco Guccini


Penso che no, no: Lou Reed non l'avrebbe fatto, mentre Gianni Calone canta "Lontano, lontano", le luci si accendono, mi accecano. Poi c'è un guitto. Prendete le parole: tirare, pista, fiuto, Lapo, merda, euro, Maroni, maroni e immaginate voi le battute.

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"Lunga e diritta correva la strada / l'auto veloce correva / la dolce estate era già cominciata / vicino lui sorrideva."*

A. di D.: "Bella 'sta canzone. L'hai messa nel cd per la macchina?"
D. : "No".

*Canzone per un'amica - Francesco Guccini

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Si comincia con "Canzone per un'amica", si finisce con "La locomotiva", purtroppo non cantata a squarciagola e in lacrime dal pubblico, nessuna di quelle canzoni che piaccioni a noi (L'avvelenata, Autogrill), tanti aneddoti come riempitivo, uno forse rubato a un libro di Stefano Benni, sempre divertenti però, un profluvio di R, di devolussìon etc. Poi foto con Flaco, che se ne accorge, e con F., che forse no. (Altro che Kate Moss, in infermeria). (Scherzo, uè; a chi non capita?).

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A. di D.: "Ma veramente [C.] scrive per Repubblica?"
D.: "Sì"
A. di D.: "..."
D.: "..."

* N.B.: A.d.D. potrebbe essere definita un'esegeta di Julius Evola. Altro che stranieri in patria.

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Breve ma intensa apparizione di Leonard Cohen che canta "The famous blue raincoat", la voce rotta dal pianto, una damigiana accanto a lui, ripaga ogni assenza passata, presente e futura e lascia un ricordo indelebile nella storia della manifestazione. I virtosismi pianistici di Marco Castoldi e Sergio Cammariere non fanno rimpiangere Gino Paoli ed omaggiano Sergio Endrigo. Finale con un'impressionante "Collina" di De Andrè.

Si ringrazia la Yakuza per il foglietto gentilmente offerto e ahinoi non usato: ho tentato una supercazzola, invano. (Nel caso di una riproposizione - però - stasera e domani sarà utilizzato, senza meno).

In questo post c'è un errore: trovatelo.
Comments:
Quanta tenerezza in questo scritto di giovane promettentissimo; e quanta curiosità suscita anche nel lettore più smagato, nell'interprete rotto a tutte le scuole e le metodologie. Per esempio: che dell'amica? Ancora la si vedrà? E' con dolore, nel mentre, che si annuncia l'improbabilità della dazione ambientale di foglietto - e non c'entrano talune difformità nei giudizi sulla peraltro non dimenticabile serata.

 

"meritiano un'altra vita / violenta e tenera se vuoi": serata davvero indimenticabile, a cominciare dalla splendida citazione d'apertura.

 

yazuka?
jacuzia?

 

magari "meritiaMo un'altra vita". ma dov'eri, a vedere il DVD di un concerto di Guccini?

 

risposta in forma di sottopost:
titolo: "la vera esistenza di francesco guccini o dell'alienazione nell'era della riproduzione audiovisiva".
svolgimento: "no".

 

sempre peggio, ed io che pensavo che il peggio fosse rappresentato da quel trombone di celentano in tv!

 

ecco l'errore: esserci andato!

 

sbagliato.

 

virtuosismi.

 

L'errore è Leonard Cohen?
Mi fai venire una voglia matta di giungere tra poche ore all'Ariston!!!!
Silvio, Silvio caro...facci conoscere la Verde Milonga!!!!

 

bravo achille, non era difficile. (il rischio di una caccia all'errore è sempre quello di farne scoprire più di quelli voluti di errori).
spero che paolo conte stasera faccia "copacabana"... sto arrivando!

 

copacabana quella di Barry Manilow, ovviamente. :-)

Il bello è che ho letto questo post mentre lo stereo suonava Dress Reharshal Rag.

Coincidenze inquietanti. :-)

 

Quante Copacabane, autografe e no, si sono sentite in questi irripetibili giorni ténchi? Troppe, e ha ragione Peppe su colui il quale le ha intonate. Per il resto, tutto si condensa e raggruma in Lluis, Joan e Mauro y Cala la nit a Sanremo.

 

tautologia: Lou Reed è Lou Reed, mica ortaggi
saluti
melP

 

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