martedì, settembre 06, 2005

 

Il cinema italiano merita un Leone d'oro?
Ha senso questa domanda? Non credo sia possibile accomunare sotto la stessa etichetta i film di Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Ciprì & Maresco e quelli di... metteve voi un nome, c'è l'imbarazzo della scelta. Se nelle ultime due edizioni c'è stato qualche film ingiustamente trascurato, spero che quest'anno non ci siano risarcimenti: a vedere il programma non sembra che tra gli italiani ci sia qualcuno che si allontani dal modello televisivo/romanocentrico. Se aggiungiamo gli altri, che nel bene o nel male sembrano rifare sempre gli stessi film, spero che vinca Philippe Garrel.
Comments:
Negli ultimi anni c'è stato il bellissimo "Le conseguenze dell'amore" di Paolo Sorrentino, che ha vinto un bel po' di premi (ma non il Leone d'oro), è andato benino al cinema (in Italia) e sta andando meglio all'estero, e a quanto ne so ha ben venduto anche in dvd. Ne ho parlato diffusamente qui

http://licenziamentodelpoeta.splinder.com/1105696318#3819192

 

sì, bellissimo. non l'ho citato, così come non ho citato garrone, perchè non è passato a venezia.
forse c'è andato "l'uomo in più", sempre con l'immenso toni servillo.

"amico mio, la verità è noiosa..."

 

mi piacevano i film di totò

 

ieri ho visto "il meraviglioso mondo di amelie"...a molti uomini non piace, in fondo i francesi parlano sempre delle stesse cose,in tutte le forme d'arte, ad ogni modo l'ho trovato molto originale...
irene

 

Io spero che vinca Abel Ferrara ;-)

 

carlo, a chi non piace totò?! :-)

irene, di "amelie" ho visto solo l'inizio, per come è raccontato mi sembra interessante, lo affitterò in dvd. (tra l'altro c'è un omaggio a jules e jim ...)

ed, abel ferrara è un regista talvolta poco lucido ma sempre sincero e vitale. difficile che torni ai livelli del "cattivo tenente" e "fratelli", però.

 

Amèlie è un film del tutto inconsistente sul fronte dei contenuti e sublime dal punto di vista estetico e di tecnica narrativa (tutto è sopra le righe, e tutto è bellissimo: inquadrature, colori, movimenti di camera, il modo in cui la sceneggiatura racconta le biografie dei personaggi, etc.). Poi la storia in sé è cretina assai, ma il prodotto è confezionato così bene che uno quasi non se ne accorge.

 

Mah..staremo a vedere. Io delle mostre tipo Venezia e Cannes non mi fido piu' e tanto meno dei critici. Giorni fa quello di Rai Radio 1 ha esordito dicendo che il film di Ang Lee merita il Leone d'oro mentre il Manifesto lo ha stroncato in poche righe.
Viene spontaneo domandarsi chi ha ragione.

 

davide, proprio quella generosità nel racconto mi aveva colpito.

ed, mi fiderei più dei critici del manifesto, sempre estrosi (basta ricordare la scenda di caro diario in cui moretti rilegge alcune recensioni a un critico, credo che una sia di silvestri).
l'unico con il quale sono quasi sempre d'accordo, però, è emiliano morreale.

 

anche io trovo che la qualita' dei film italiani in lizza quest'anno non sia da premi, anche se presumo che la coppa volpi andra' alla buy, sempe per l'assunto che cosi' si risollevano le sorti del cinema italiano... :-/

 

Io ovviamente tifo per Park-chan wook, e non poteva essere altrimenti.

Di che parla il film di ciprì e maresco? Ieri vedendo Il Ritorno di Cagliostro li ho decisamente rivalutati.

 

non ce n'è di c.&m., intendevo cagliostro, che è passato un paio d'anni fa. li ho sempre apprezzati.
(di park ho visto solo mr. vengeance, notevole).

 

E non hai visto Oldboy? :)
Devo dire di aver apprezzato anche Joint Security Area: è il film sulla corea che decisamente non t'aspetti.

 

Anch'io faccio il tifo per Park-chan wook, lo ammetto. I primi due film della Trilogia della vendetta son belli, due tragedie in piena regola, moraleggianti quanto basta (quando dico "moraleggianti" penso a frasi come: "Ridi e il mondo riderà con te, piangi e piangerai da solo").

 

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