domenica, agosto 21, 2005
SCHUMPETER/2
Supplemento economico di Diderot blog
Supplemento economico di Diderot blog
Nel prossimo romanzo di Ian McEwan er sindaco Walter Veltroni avrà una piccola parte, e vista la stima che ha per lo scrittore inglese (Bambini nel tempo è il suo romanzo preferito) si tratta proprio di un bell'omaggio, senza dubbio, ma pur sempre di un sindaco si tratta, un vip insomma, e tra i più succubi della settima come delle altre arti.
Sono invece molto meno note le persone in carne e ossa che, sotto forma di personaggi, popolano "L'intagliatore di noccioli di pesca" di Nico Orengo, che non solo si lascia andare alla fantasia rothiana di fare di se stesso un personaggio ma commette lo sbaglio di usare per il protagonista il cognome di un noto boss locale, impedendo una reale e totale immedisimazione del lettore che sia a conoscenza di questo scherzo.
Al contrario, l'uso di un nome di una persona reale all'interno di un'opera può essere usato a guisa di vendetta: è il caso di "quella testa di cazzo di Gramellini" (in onore a Massimo G. del quotidiano La Stampa, titolare di una rubrica simile all'Amaca di Michele Serra, ma che a differenza di quest'ultima non è imboscata a pagina 16 ma subito in prima, fruibile così senza l'acquisto del quotidiano) ne "La forza del passato" del grande Sandro Veronesi, o delle lapidi dedicate a Kezich e Cosulich in un film del non grande Tinto Brass. Il "Simona Ventura" che troverete leggendo Glamorama di Bret Easton Ellis credo sia invece una coincidenza (poi magari non lo è, e lo troveremo un giorno a commentare le partite in tv).
Ora, grazie a un'asta su eBay, sarà possibile acquistare il diritto a battezzare con il proprio nome un personaggio di un romanzo di prossima pubblicazione. Aderiscono all'iniziativa 15 scrittori americani, tra i quali Michael Chabon e i ghost writer di Stephen King, che devolveranno il ricavato a un fondo per la difesa della libertà di pensiero, stampa e opinione; libertà a loro dire messa in pericolo dal patriot act.
Sarebbe quindi ora di sfruttare l'idea, anche in senso opposto: mettere all'asta la possibiltà di non essere citati in maniera elogiativa da Oriana Fallaci nel suo prossimo pamphlet, non veder chiamare con il proprio nome il maniaco sessuale amico del protanista di un ipotetico futuro romanzo di Houellebecq, e sopratutto di non rischiare di trovare in un romanzo di Dan Brown, o Baricco, o Cohelo un personaggio con un nome anche solo lontanamente somigliante al vostro.
(La puntata precedente è qua).
Sono invece molto meno note le persone in carne e ossa che, sotto forma di personaggi, popolano "L'intagliatore di noccioli di pesca" di Nico Orengo, che non solo si lascia andare alla fantasia rothiana di fare di se stesso un personaggio ma commette lo sbaglio di usare per il protagonista il cognome di un noto boss locale, impedendo una reale e totale immedisimazione del lettore che sia a conoscenza di questo scherzo.
Al contrario, l'uso di un nome di una persona reale all'interno di un'opera può essere usato a guisa di vendetta: è il caso di "quella testa di cazzo di Gramellini" (in onore a Massimo G. del quotidiano La Stampa, titolare di una rubrica simile all'Amaca di Michele Serra, ma che a differenza di quest'ultima non è imboscata a pagina 16 ma subito in prima, fruibile così senza l'acquisto del quotidiano) ne "La forza del passato" del grande Sandro Veronesi, o delle lapidi dedicate a Kezich e Cosulich in un film del non grande Tinto Brass. Il "Simona Ventura" che troverete leggendo Glamorama di Bret Easton Ellis credo sia invece una coincidenza (poi magari non lo è, e lo troveremo un giorno a commentare le partite in tv).
Ora, grazie a un'asta su eBay, sarà possibile acquistare il diritto a battezzare con il proprio nome un personaggio di un romanzo di prossima pubblicazione. Aderiscono all'iniziativa 15 scrittori americani, tra i quali Michael Chabon e i ghost writer di Stephen King, che devolveranno il ricavato a un fondo per la difesa della libertà di pensiero, stampa e opinione; libertà a loro dire messa in pericolo dal patriot act.
Sarebbe quindi ora di sfruttare l'idea, anche in senso opposto: mettere all'asta la possibiltà di non essere citati in maniera elogiativa da Oriana Fallaci nel suo prossimo pamphlet, non veder chiamare con il proprio nome il maniaco sessuale amico del protanista di un ipotetico futuro romanzo di Houellebecq, e sopratutto di non rischiare di trovare in un romanzo di Dan Brown, o Baricco, o Cohelo un personaggio con un nome anche solo lontanamente somigliante al vostro.
(La puntata precedente è qua).
Comments:
OT, sui films: avevo lasciato 100 films sul fiume il 24 luglio dell'anno scorso, soffrendo come una bestia a tagliare e scrivendola al volo, con mille correzioni che avrei fatto già un attimo dopo cliccato sull'«invio»: "I pugni in tasca" l'ho rivisto tre mesi fa e l'ho trovato stranamente attuale, perlomeno molti sintomi sono ritornati attuali: segno che sotto la cenere qualche scintilla è ancora accesa e prima o poi attizzerà nuove fiamme.
In compenso, nella lista, di Bellocchio misi "Marcia trionfale" che difficilmente vedremo su Raiuno e Mediaset....
Buonanotte!
In compenso, nella lista, di Bellocchio misi "Marcia trionfale" che difficilmente vedremo su Raiuno e Mediaset....
Buonanotte!